Creare sottotitoli: quali regole seguire per fare un buon lavoro?

regole per creare sottotitoli

Creare sottotitoli: quali regole seguire per fare un buon lavoro?


Negli ultimi anni, creare sottotitoli è diventato sempre più comune. Tra i classici canali di video in streaming come Youtube, Ted, Vimeo – per citare solo alcuni – e le innumerevoli piattaforme su cui guardare le serie TV quasi in contemporanea con gli Stati Uniti – Netflix e Infinity su tutte – è praticamente impossibile non imbattersi in video completi di sottotitolaggio.

Il sottotitolaggio

 

Se siete degli avidi consumatori di video di questo genere vi sarà capitato di notare che, a fronte di moltissimi sottotitoli ben fatti e che accompagnano alla perfezione il video a cui si sposano, ci sono anche casi in cui i sottotitoli risultano difficili da leggere e per questo poco fruibili. Penso a quelli troppo rapidi, che spariscono ancor prima che si sia finito di leggere la frase. A quelli che si confondono con l’immagine a cui si riferiscono perché di colore uguale o molto simile allo sfondo. O, ancora, a quelli incompleti che a volte non ci permettono di comprendere appieno il senso di quel che dice un personaggio.

In questi casi il sottotitolo perde molta della sua funzione di “supporto alla comprensione”. Inoltre, se la lettura si fa troppo difficoltosa può persino distrarci a tal punto da non permetterci neppure di godere appieno delle immagini: creare dei sottotitoli di qualità non è a fatto facile.

Quali sono le caratteristiche principali di un buon prodotto di sottotitolaggio?

 

Vediamone alcune:

  • Leggibilità: il sottotitolo deve esser ben visibile e durare a sufficienza per permetterne la lettura
  • Fluidità/naturalezza: le frasi, seppur sintetiche, devono essere comprensibili e in una lingua “naturale”
  • Completezza di contenuti: è indispensabile riportare tutti i concetti fondamentali; per non creare frasi troppo lunghe si possono eliminare i fronzoli e i giri di parole che non aggiungono niente a livello di senso
  • Discrezione: evitare che il sottotitolo copra una parte troppo grande dello schermo

Una volta identificati gli obiettivi, dunque, è il momento di capire come raggiungerli.

Quali sono le regole fondamentali per creare dei buoni sottotitoli?

 

Non vogliamo di certo sostituirci a un buon corso di sottotitolaggio, ma proviamo a riassumere qui alcune delle regole base che è necessario rispettare per ottenere dei sottotitoli che soddisfino i requisiti di cui sopra:

  • Lunghezza: il sottotitolo deve essere formato al massimo da due righe, ciascuna delle quali può essere composta da un massimo di 36/40 caratteri.
  • Durata: la durata minima di un sottotitolo ovviamente varia in base alla lunghezza dello stesso. Si va da un minimo di 1,5 secondi per sottotitoli brevi o brevissimi a un massimo di 7/8 secondi se si usa la lunghezza massima.
  • Colore: generalmente i sottotitoli devono essere di colore bianco, ma in caso la scena si svolga su sfondo bianco o molto chiaro si può utilizzare il giallo o altro colore più idoneo.
  • Posizione: i sottotitoli vanno posizionati nella parte inferiore dello schermo, generalmente centrati o allineati a sinistra.
  • Sintesi: è una caratteristica fondamentale per riuscire a trasmettere tutti i concetti principali all’interno del poco tempo e spazio destinati a ciascun sottotitolo. Allo spettatore dovrebbe arrivare, seppur riassunto, tutto quello che dice ogni personaggio in maniera completa e naturale.
  • Sincronia: è importante che a ogni cambio scena corrisponda un nuovo sottotitolo, evitando che un sottotitolo si “trascini” da una scena a quella successiva. Inoltre, sarebbe bene riuscire a far coincidere la durata del sottotitolo con il vero e proprio parlato del personaggio. Per rendere il tutto più chiaro e omogeneo e offrire allo spettatore un’esperienza il più possibile vicina a quella di chi fruisce del filmato nella lingua originale.

 

Il lavoro del sottotitolista: creazione di sottotitoli di qualità

 

Queste sono solo alcune delle regole base. Ovviamente il lavoro del sottotitolista è ben più ampio e richiede molta concentrazione, una capacità di sintesi non comune e anche l’utilizzo di adeguati software. Tutte queste abilità non si improvvisano, ma sono frutto di ore e ore di studi e di “prove sul campo”. Un po’ come un pilota, anche un buon sottotitolista ha bisogno di un certo numero di ore di volo prima di essere in grado di ottenere un risultato soddisfacente.

Se vuoi promuovere i tuoi video o quelli della tua azienda con un servizio di sottotitolaggio professionale – anche multilingue – non esitare a contattarci!


Sara Galluccio
s.galluccio@stats.dpsonline.it

Traduttrice editoriale dall’inglese e dallo spagnolo, lettrice instancabile, blogger per caso. Appassionata di viaggi, natura, sport, enogastronomia. Amante degli animali e nemicamica della tecnologia, odia perdere tempo e sogna l’avvento del teletrasporto. Vorrebbe un mondo meno arrogante e più rispettoso di tutti gli esseri viventi che lo popolano.



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