20 Gen Videogiochi e realtà virtuale: cosa c’è da sapere
Negli ultimi anni, il settore dei videogiochi ha conosciuto un’espansione senza precedenti, dando vita a una vera e propria rivoluzione destinata a cambiare per sempre l’esperienza generale di gameplay. In particolar modo, il connubio tra videogiochi e realtà virtuale sta diventando sempre più sdoganato nell’universo videoludico. Nell’articolo di oggi scopriremo tutti i segreti di questa novità tecnologica dal sapore fantascientifico.
Il numero di utenti che scelgono di trascorrere il proprio tempo libero con un videogioco è aumentato in modo significativo: di recente, infatti, il numero totale di gamer attivi ha raggiunto la cifra incredibile 3,09 miliardi – quasi metà dell’intera popolazione mondiale!
Le numerose novità lanciate regolarmente sul mercato contribuiscono ad aumentare la curiosità dei giocatori e ad avvicinare sempre più persone alla console per la prima volta. Una delle più attese (e controverse) riguarda sicuramente la realtà virtuale, che promette una nuova esperienza di gioco in cui immergersi a 360 gradi nell’ambiente circostante, diventando – letteralmente – il protagonista dell’opera.
Se i nostri articoli precedenti non hanno soddisfatto la tua curiosità, e se il connubio tra videogiochi e realtà virtuale ti affascina e vorresti saperne di più, nell’articolo di oggi analizzeremo nel dettaglio tutti gli aspetti più importanti di questo complesso mondo.
Le basi: che cos’è la realtà virtuale
Quando si parla di videogiochi e realtà virtuale, è importante non dare per scontato che tutti gli utenti sappiano esattamente di cosa si tratta.
In realtà, infatti, il concetto di realtà virtuale è ancora estraneo alla popolazione generale, trattandosi di una tecnologia ancora agli albori e poco conosciuta. Per cui, prima di raccontare gli ultimi sviluppi nell’ambito di videogiochi e realtà virtuale, partiamo dalle basi.
Come abbiamo già detto, la realtà virtuale consente di proiettare i giocatori nello scenario di gioco, controllando i personaggi grazie ai movimenti del proprio corpo.
Per poter sfruttare al meglio le meraviglie della realtà virtuale è necessario dotarsi di accessori appositi: l’immancabile visore – una vera e propria visiera da indossare a mo’ di casco da motociclista – e i sensori fisici, che consentono di mappare e individuare i movimenti dei giocatori nello spazio reale, così da trasferirli fedelmente in quello virtuale, nonché, infine, controller specifici, ottimizzati per garantire il massimo dell’efficienza durante i giochi in VR.
Questi tre accessori fondamentali consentono ai giocatori un grado di realisticità senza precedenti: tramite il visore, i giocatori saranno teletrasportati nel mondo in-game, vedendo solo ciò che vede il protagonista e potendo trasferire i loro movimenti nel mondo virtuale.
Va tuttavia specificato che, dei tre strumenti sopra menzionati, i sensori potrebbero non essere sempre presenti: sebbene i movimenti vengano spesso rilevati grazie a una videocamera sulla console di gioco, può anche capitare che questi non siano inclusi, in particolar modo quando si gioca con visori che includono tutti gli accessori necessari sotto la scocca.
I visori più famosi
Ma quali sono i visori più famosi e utilizzati per godere al meglio di videogiochi e realtà virtuale?
Sicuramente tra i visori VR più noti vi è l’Oculus di Meta. Il primo della serie, Oculus Rift S, richiede necessariamente un PC per poter giocare, mentre l’ultimo aggiornamento, l’Oculus Quest 2, può essere utilizzato anche semplicemente con lo smartphone.
Meta ha anche sviluppato un proprio store in cui scaricare e acquistare giochi sviluppati espressamente per i visori Oculus: si tratta di SteamVR, una vera e propria piattaforma di realtà virtuale.
Un ulteriore visore molto noto e apprezzato è Valve Index, uno dei primi visori disponibili sul mercato, oltre al noto PSVR di Sony – il quale, tuttavia, è compatibile solo con PlayStation 4 e 5.
Menzione particolare anche a Microsoft Windows Mixed Reality, piattaforma di realtà virtuale compatibile solo con Windows 10 e 11, e al visore di realtà virtuale di Viveport.
Insomma: quando si parla di videogiochi e realtà virtuale, che sia su console o PC, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Videogiochi e realtà virtuale, occhio al portafogli
Sebbene allettanti, i visori VR non possono ancora essere considerati una modalità di gioco popolare e sdoganata. Il motivo è presto detto: questa novità tanto apprezzata ha costi estremamente alti, fattore che contribuisce a rendere la realtà virtuale un settore ancora “di nicchia”.
Il prezzo di un visore, infatti, può facilmente superare i 1.000 €. Negli ultimi anni, tuttavia, la situazione sta lentamente cambiando: l’enorme domanda di dispositivi (favorita in parte anche dalla crisi pandemica, che ha regalato un nuovo boom al mercato del gaming in generale) ha portato al lancio di visori in diverse categorie e fasce di prezzo.
Alcuni VR degli ultimi anni, infatti, sono in vendita a prezzi addirittura inferiori a 200 euro, consentendo a una fascia maggiore della popolazione di provare l’esperienza di videogiochi e realtà virtuale.
Una precisazione è tuttavia d’obbligo: sebbene i visori di fascia più economica offrano, in generale, le stesse funzionalità dei dispositivi di fascia alta, le prestazioni generali varieranno in modo importante in base al prezzo: la mancanza di sensori esterni, un peso e delle dimensioni maggiori e, soprattutto, l’assenza di una piattaforma specifica in cui scaricare e acquistare nuovi contenuti potrebbero avere un impatto importante sull’esperienza di gioco complessiva.
Effetti sulla salute
Negli ultimi anni, con l’aumento del bacino di utenti e giocatori che utilizzano regolarmente visori per la realtà virtuale, è cresciuta anche la curiosità in merito ai possibili effetti sulla salute di questa nuova tecnologia.
Non sono ancora stati effettuati studi completi sugli effetti dei visori e dei giochi in realtà virtuale. Tuttavia, diversi esperti concordano sul fatto che l’esposizione prolungata a una “realtà immaginaria” possa affaticare particolarmente gli occhi, sottoposti costantemente a stimoli non reali (con conseguente affaticamento delle sinapsi, costrette ad adattarsi a situazioni che sembrano reali ma non lo sono).
Questa situazione potrebbe portare a diversi problemi, primo fra tutti la cosiddetta motion sickness, la nausea causata al movimento virtuale e dovuta, tra le altre cose, ai minori movimenti delle palpebre mentre si indossa il visore.
Possibili soluzioni? Innanzitutto, non giocare per troppe ore di fila, cercando quindi di fare pause regolari tra una sessione all’altra; in secondo luogo, regolare la luminosità dello schermo e il contrasto e, soprattutto, uscire all’aria aperta dopo una sessione di videogiochi e realtà virtuale, così da dare sia agli occhi che al cervello modo di abituarsi alla “vera realtà”.
Videogiochi e realtà virtuale: conclusioni
Quello tra videogiochi e realtà virtuale, connubio un tempo fantascientifico e futuristico, nel corso degli anni è diventato sempre più concreto e accessibile grazie all’ascesa dei visori VR, che affascinano milioni di giocatori in tutto il mondo.
Per riuscire a trarre il massimo da questo settore e conquistare i gamer, tuttavia, è fondamentale prestare attenzione all’aspetto linguistico: come abbiamo già raccontato in passato, è necessario localizzare con la massima cura un gioco per il mercato di destinazione per garantire che venga giocato, compreso e apprezzato il più possibile.
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