Traduzione asseverata: cos’è, chi può farla e perché è necessaria

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Traduzione asseverata: cos’è, chi può farla e perché è necessaria


Partiamo sfatando un mito che gravita intorno alla traduzione asseverata: in Italia il traduttore giurato (o certificato) NON esiste.

Il motivo è semplice: nel nostro Paese non esiste nemmeno una legge che regolamenta la professione del traduttore. Talvolta questa figura viene assimilata a quella del traduttore iscritto nel registro dei Consulenti Tecnici d’ufficio (CTU)/Periti del Tribunale, ma in realtà – salvo alcune eccezioni1 – per asseverare una traduzione generalmente non è richiesta l’iscrizione a tali albi professionali. Le cose sono diverse in altri Paesi, ad esempio la Francia, dove il traducteur assermenté, che ha prestato giuramento davanti a un organo giurisdizionale ed è ufficialmente accreditato per fornire una traduzione in una data combinazione linguistica, certifica tramite il proprio timbro e la propria firma che la traduzione è conforme al testo originale.

traduzione asseverataAd esempio, il Presidente Delegato del Tribunale di Milano ha disposto che dal 10/07/2015 il giuramento delle traduzioni sia consentito esclusivamente agli iscritti all’ALBO DEI CONSULENTI TECNICI D’UFFICIO DEL TRIBUNALE ovvero al ruolo PERITI ED ESPERTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO, categoria TRADUTTORI/INTERPRETI ovvero AGLI ISCRITTI AD ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI INTERPRETI E TRADUTTORI AVENTI RILEVANZA EX LEGGE N. 4/2013 nonché agli iscritti a elenchi ufficiali di traduttori ed interpreti di Enti aventi rilevanza pubblica.

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[1] Ad esempio, il Presidente Delegato del Tribunale di Milano ha disposto che dal 10/07/2015 il giuramento delle traduzioni sia consentito esclusivamente agli iscritti all’ALBO DEI CONSULENTI TECNICI D’UFFICIO DEL TRIBUNALE ovvero al ruolo PERITI ED ESPERTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO, categoria TRADUTTORI/INTERPRETI ovvero AGLI ISCRITTI AD ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI INTERPRETI E TRADUTTORI AVENTI RILEVANZA EX LEGGE N. 4/2013 nonché agli iscritti a elenchi ufficiali di traduttori ed interpreti di Enti aventi rilevanza pubblica.

 

Cosa si intende per traduzione asseverata?

Tornando all’Italia, chiariamo subito che i termini traduzione giurata” e “traduzione asseverata” sono sinonimi. L’asseverazione, infatti, è il giuramento con cui si attesta davanti al Cancelliere la completezza e la corrispondenza tra il testo tradotto e l’originale. Il traduttore non conferma in alcun modo la validità del testo originale o tradotto, né la sua efficacia giuridica. D’altro canto, prestando giuramento il traduttore si assume la responsabilità civile e penale per la traduzione. In sintesi, il traduttore giura di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi ma non giura la veridicità dei fatti riportati nel documento da tradurre.

Ma quando è necessaria una traduzione asseverata anziché una traduzione “standard”? L’asseverazione può essere richiesta per vari tipi di documenti, sostanzialmente ogniqualvolta sia necessario conferire ufficialità al documento tradotto. Tra gli esempi si possono citare: documenti per la richiesta della cittadinanza, titoli di studio, testamenti e in generale qualsiasi tipo di atto giudiziario.

Chi può fare una traduzione asseverata?

Teoricamente, in Italia chiunque può asseverare una traduzione. Per molti Tribunali è sufficiente che il giurante soddisfi i seguenti requisiti:

  • sia maggiorenne;
  • sia persona diversa dall’interessato;
  • non sia né parente né affine all’interessato.

 

Tuttavia, alcune Cancellerie specificano anche che chi assevera deve essere la stessa persona che ha svolto la traduzione. È il caso, ad esempio, dei Tribunali di Genova, Roma e Verona, ma non è una regola valida ovunque.

Inoltre, non esistono requisiti di territorialità per il giurante, ovvero non sono rilevanti ai fini dell’asseverazione il luogo di residenza del perito o traduttore, né il luogo di eventuale iscrizione ad albi professionali, né tantomeno il luogo relativo all’oggetto della perizia o traduzione.

Quindi, ad esempio un traduttore residente a Roma potrebbe tranquillamente asseverare una traduzione presso la Cancelleria del Tribunale di Torino e, analogamente, la traduzione relativa ad eventi accaduti tra Londra e Milano potrebbe essere asseverata presso la Cancelleria del Tribunale di Napoli.

 

Come si fa una traduzione asseverata?

Una volta effettuata la traduzione, il traduttore (o eventualmente un’altra persona idonea a prestare giuramento) si presenta personalmente presso la Cancelleria/l’Ufficio di Volontaria Giurisdizione di un Tribunale, uno studio notarile o un Giudice di Pace, munito di documento d’identità originale in corso di validità2, presentando un fascicolo composto da:

  • documento in lingua straniera;
  • traduzione in italiano;
  • verbale di giuramento.

Il verbale di giuramento deve essere firmato davanti al Cancelliere. Sull’ultima pagina prima del verbale si riportano gli estremi del traduttore, la data della traduzione e la combinazione linguistica. È buona norma che la traduzione risulti il più possibile simile all’originale anche graficamente. Deve riportare fedelmente eventuali timbri e sigilli, firme, aggiunte a mano, ecc.

Per quanto riguarda il verbale, forma e contenuto variano da tribunale a tribunale; pertanto, occorre scaricare il modulo dal sito pertinente oppure farsi consegnare dalla Cancelleria un modulo da fotocopiare e riutilizzare.

La traduzione asseverata è anche soggetta a un regime di imposta di bollo. Di norma, si appone una marca da bollo da 16,00 € a partire dalla prima pagina della traduzione. Le marche vanno apposte ogni 4 facciate (e comunque ogni 100 righe, indipendentemente dal numero di caratteri di ogni riga).

Alcuni tribunali richiedono l’applicazione delle marche da bollo anche sul documento originale, altri includono anche il verbale di asseverazione nel conteggio delle pagine su cui apporre il bollo.

Tuttavia, per legge, l’asseverazione della traduzione di determinati documenti è esente da bollo. Anche in questo caso, i documenti esenti variano da tribunale a tribunale, ma generalmente si tratta di:

  • adozioni;
  • borse di studio;
  • separazione (anche consensuale) /divorzio;
  • lavoro e previdenza;
  • conciliazione;
  • mediazione giudiziale;
  • denuncia di successione.

 

Come anticipato, questo elenco non è esaustivo. Ad esempio, il Tribunale di Torino prevede l’esenzione anche per il reddito, mentre presso il Tribunale di Genova l’esenzione è in vigore anche per le cause civili per le quali sia già stato pagato il contributo unificato.

Sul verbale di asseverazione devono essere riportati gli estremi dell’esenzione.

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[2] I cittadini extracomunitari devono presentare anche il permesso di soggiorno, in originale, e indicare gli estremi dello stesso nel verbale di asseverazione.

Conclusioni

Se ti è stata richiesta la traduzione asseverata di un documento, nonostante questa panoramica potrebbe non essere semplice per te districarti tra la ricerca di un traduttore nella combinazione linguistica necessaria e il disbrigo di tutta la parte burocratica legata a Cancelleria, marche da bollo, fascicolazione e così via. Ti conviene quindi affidarti a un’agenzia di traduzioni che offra questo servizio, in grado di supportarti a 360°, senza lasciare nulla al caso.

Noi di Creative Words, ad esempio, annoveriamo tra i nostri svariati servizi anche la traduzione asseverata. Che aspetti a contattarci quindi?

 

                                                         roberta spinetta

Roberta Spinetta

Pragmatica, ironica (e autoironica), adora le spa, lo stile minimal e le soluzioni chiavi in mano. È golosa di pizza, cioccolato fondente e frutta secca di qualsiasi tipo.

 


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