IA nella localizzazione: come sta cambiando i servizi linguistici

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IA nella localizzazione: come sta cambiando i servizi linguistici


L’IA nella localizzazione non è più un’idea futuristica. È già qui e sta trasformando il modo in cui lavorano i fornitori di servizi linguistici: ottimizza i workflow, migliora la qualità e accelera le consegne. Secondo il GALA Business Barometer 2025, l’85% delle organizzazioni utilizza già strumenti di intelligenza artificiale per supportare o automatizzare i processi di localizzazione.
Che si tratti di traduzione automatica o di sistemi intelligenti di gestione progetti, l’IA sta cambiando le regole del gioco.
Ma non si tratta solo di ridurre i costi: è questione di rimanere competitivi in un mondo digitale dove velocità e coerenza contano sempre di più. Se la tua azienda utilizza ancora metodi tradizionali, è il momento di scoprire come l’IA può offrire una soluzione più intelligente e scalabile.

Adozione e utilizzo: due mondi a confronto

L’adozione dell’IA nella localizzazione sta crescendo rapidamente, soprattutto tra i clienti finali, che risultano il 15% più propensi rispetto alle LSP a implementare strumenti di intelligenza artificiale. E non si limitano alla traduzione: automatizzano anche customer service, operazioni e gestione progetti.
Dalla traduzione automatica neurale (NMT) all’integrazione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), l’IA consente alle aziende più piccole di concentrarsi sulle attività chiave, mentre le realtà più grandi estendono l’automazione in tutta l’organizzazione.
Tuttavia, fiducia e sicurezza restano priorità: solo il 20% usa strumenti IA gratuiti, mentre la maggior parte opta per soluzioni enterprise, a garanzia della protezione dei dati.
“L’AI non è solo tecnologia—è anche fiducia, allineamento e strategia”, afferma il report GALA.

Automazione e dati: verso flussi di lavoro intelligenti

Molte aziende automatizzano i processi, ma l’automazione completa è ancora rara. Il 58% degli intervistati automatizza almeno un flusso di lavoro al mese. Le LSP guidano l’automazione delle attività amministrative come la fatturazione, mentre i clienti finali si concentrano su traduzioni e avvio progetti tramite IA.
Tuttavia, solo il 30% dei dati è considerato “pronto per l’IA”, segno che c’è ancora molta strada da fare. Le aziende stanno facendo progressi sull’annotazione e sulla governance, ma molti trascurano passaggi chiave come la pulizia dei dati.
I servizi di data management e l’addestramento interno di modelli AI stanno diventando sempre più comuni, soprattutto tra le aziende ad alto fatturato. Tuttavia, il 68% delle LSP non esegue ancora la pulizia dei dati—una lacuna importante che può compromettere accuratezza e affidabilità dell’AI.

“I risultati basati sull’IA sono validi solo quanto i dati che li alimentano,” sottolinea il report.

Impatto aziendale e sfide: ROI, etica e persone

L’IA nella localizzazione sta dando risultati. Il 70% delle aziende ritiene l’investimento valido, con ROI dichiarati che vanno dal 4% fino al 25%. I principali vantaggi? Velocità, efficienza e qualità—con feedback positivi e zero insoddisfazione tra i clienti.

Ma il percorso non è privo di ostacoli. Le aziende segnalano criticità come:

  • Mancanza di competenze IA interne
  • Integrazione con sistemi legacy
  • Preoccupazioni su sicurezza, privacy e allineamento al brand
  • Scetticismo o resistenze da parte di dipendenti e clienti

Sul fronte workforce, l’80% delle aziende intende riqualificare il personale invece di sostituirlo, segno che l’IA è vista come un potenziamento della produttività, non come una minaccia.

L’uso etico dell’IA sta diventando un tema centrale, ma solo il 35% ha policy documentate. Il 60% ha comunque una figura incaricata di supervisionare l’uso dell’intelligenza artificiale, e la revisione umana resta la prassi più diffusa.

Conclusione: verso un futuro più intelligente e sicuro

Il settore della localizzazione entra in un’era alimentata dall’IA, fatta di automazione, nuovi modelli di servizio e ruoli professionali in evoluzione. Le sfide però restano—soprattutto su dati, integrazione e fiducia. Per chi è disposto a investire in formazione, governance e infrastrutture IA, il ritorno può essere importante.

Cosa ci aspetta? Workflow di traduzione completamente automatizzati, sviluppo di LLM su misura, e contenuti multimodali sempre più avanzati.
L’IA non è solo uno strumento—sta diventando una colonna portante del valore offerto dai servizi linguistici in un mondo globalizzato.

Come ha detto un intervistato: “L’IA può gestire oltre il 90% delle traduzioni. Gli umani serviranno solo per i contenuti più specializzati e delicati.”

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Case study Harri


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