30 Set Come avviare una startup: 5 step per portarla al successo
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Come avviare una startup e portarla al successo?
A chi, almeno una volta nella vita, non è capitato di sentire una parola e non riuscire a delineare un quadro preciso e completo del suo vero significato? Ecco, probabilmente, è quello che spesso accade proprio con il termine “startup”, attorno a cui si può andare a creare una sorta di aura nebulosa di confusione.
Se anche voi volete togliervi ogni dubbio e scoprire il modo migliore per avviare una startup e far sì che abbia successo, allora siete nel posto (anzi, nel blog!) giusto.
Che cos’è una startup?
Partiamo dalle basi e facciamo subito chiarezza sulla definizione di startup.
Come ci suggerisce il nostro fidato (e adorato) vocabolario Treccani, con startup si intende la fase di avvio di un’azienda (dall’inglese startup, accensione). Fin qui tutto semplice e, se vogliamo, anche intuibile. Quando parliamo di startup, però, ci possiamo riferire non soltanto alla fase iniziale di una qualsiasi impresa. Ma anche ad un’organizzazione innovativa con caratteristiche specifiche e, soprattutto, con un obiettivo ben preciso: crescere in maniera esponenziale nel minor tempo possibile. Andare da 0 a 100, insomma, con estrema rapidità. È proprio questa seconda sfumatura del termine startup quella più diffusa nell’immaginario collettivo. E, quindi, quella su cui ci concentreremo.
Che caratteristiche deve avere una startup?
La startup, come già accennato, ha l’ambizione di crescere molto e velocemente. Fino a diventare una grande impresa.
Questo status, quindi, è tutto sommato temporaneo. Una startup, in poche parole, “non è per sempre” ma, se l’iter procede secondo i piani, è destinata a decollare e trasformarsi in un’azienda nel senso più tradizionale del termine. Nello scenario peggiore, invece, la startup non riesce ad ingranare e si ritrova fra il 90% di quelle fallite.
Concentriamoci però sul bicchiere mezzo pieno e cerchiamo di capire quali siano gli altri elementi fondamentali che emergono nel momento in cui si va ad avviare una startup. E quali, almeno in teoria, le permettono di raggiungere il successo e di non finire in quello sventurato 90%.
Accanto alla temporaneità già accennata, troviamo altre tre caratteristiche imprescindibili per ogni startup “che si rispetti”:
- Scalabilità: capacità di attuare le cosiddette economie di scala. Si tratta di espandersi in modo rapido e massiccio a partire da una quantità relativamente ristretta di risorse iniziali. Per raggiungere così un discreto numero di persone nel minor tempo possibile. È la capacità di passare, in buona sostanza, dalla piccola alla grande scala in modo funzionale ed efficiente.
- Replicabilità: capacità di trasportare, senza l’apporto di particolari e profonde modifiche, il modello di business della startup nei vari mercati, compresi quelli esteri. È quindi di fondamentale importanza prestare la giusta attenzione a questo aspetto, così profondamente legato ad una successiva (e ideale) internazionalizzazione, nel momento in cui si va ad avviare una startup.
- Innovazione: la caratteristica che, con ogni probabilità, tutti quanti colleghiamo di riflesso alla parola “startup”. È l’innovazione, infatti, il più autentico lato intrinseco delle startup. Nascono proprio per soddisfare bisogni non ancora soddisfatti e rivoluzionare, così, un mercato.
I 5 step fondamentali
Appurato che quelle appena elencate debbano essere le sue caratteristiche, qual è il modo migliore per avviare una startup, far sì che abbia successo e si trasformi, così, in un’impresa affermata e ampiamente riconosciuta?
- Uno startup mindest orientato verso il futuro. Ambizioso e preparato per qualsiasi tipo di errore. Tutto questo rappresenta una base solida da cui partire. Molto, come è ovvio, dipende dall’approccio dello stesso fondatore della startup, lo startupper. È importante che si dimostri attento e scrupoloso e che, soprattutto, abbia una grande elasticità mentale. Un mix imprescindibile, non semplice da ottenere, ma che fa tutta la differenza. Soprattutto in relazione all’instabile mondo VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) in cui viviamo;
- un buon Business Plan è un piccolo faro che serve sempre, soprattutto nei momenti più incerti e bui. Delineare, infatti, quello che sarà il percorso della startup, anche se inizialmente in maniera approssimativa, è essenziale. In questo modo si potrà avere un quadro d’insieme della startup e di tutte le sue varie sfaccettature (descrizione del business, strategie di mercato, analisi dei competitor, piano gestionale, team e così via);
- valutare e testare l’idea con uno (o più) Smoke Test è una mossa assolutamente assennata e, guardando verso il futuro, vantaggiosa. Prima di far partire tutto quanto, infatti, è bene accertarsi che la propria idea sia a tutti gli effetti innovativa, rivoluzionaria e molto accattivante per i futuri clienti. Se questo non rispecchia la realtà, beh, c’è ancora un po’ su cui lavorare per prevenire un disastroso flop.
- essere quasi ossessionati dal cliente non deve essere l’eccezione, ma la regola. È sì importante credere in prima persona nella validità del servizio o prodotto che si offre, ma non ci si può confinare in una bolla di autocompiacimento. È necessario ascoltare il feedback di chi effettivamente andrà ad usufruire di quello che offriamo e, ovviamente, farne tesoro. Soltanto così si otterrà un risultato finale a tutti gli effetti innovativo e rivoluzionario, perfetto per soddisfare i bisogni, latenti o manifesti, proprio dei cari consumatori finali.
- affidarsi alle persone giuste è scontato, ma mai banale. Che si tratti delle valutazioni legali, dei finanziatori, dei co-fondatori o del team, come si può pensare di raggiungere i propri obiettivi, se non avendo a che fare con professionisti, seri e affidabili? È un aspetto da non tralasciare assolutamente, soprattutto quando si tratta del team: scegliere delle figure con cui ci si sente connessi e sulla stessa lunghezza d’onda è, senza dubbio, quell’ingrediente che permette di rendere la ricetta davvero eccezionale.
Questi fattori sono fondamentali per avviare una startup di successo e, forse, potrebbero essere riassunti così: un’ottima idea, un buon team, un dettagliato piano d’attacco, grandi ambizioni e… una bella dose di coraggio!
Tutto questo, unito a tanta competenza e passione, è quello che puoi trovare in Creative-AI, la startup sorella di Creative Words che fornisce alle aziende data service per sviluppare soluzioni e progetti innovativi di intelligenza artificiale.
Lara Panicucci (Intern del team Marketing di Creative Words)
Aspirante traduttrice e, possibilmente libraia, sogna una vita tra pagine e parole. Qualcuno la descriverebbe, o forse l’ha già fatto, come “una sera autunnale” (vedi “Dottor Živago”). A tempo perso, campionessa mondiale di tuffo del biscotto nel tè bollente.